F.A.Q.

Quali certificazioni devono avere le aziende?

Le aziende che operano nel settore dello smaltimento amianto devono possedere specifiche certificazioni e autorizzazioni, necessarie per garantire la conformità alle normative vigenti e la sicurezza degli interventi. Ecco le principali certificazioni che un’azienda di smaltimento amianto deve avere:

1. Iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (Categoria 10A o 10B)

Questa iscrizione è obbligatoria per le aziende che si occupano della bonifica di siti contenenti amianto e della gestione dei rifiuti pericolosi. Le categorie specifiche sono:

  • Categoria 10A: Bonifica di beni contenenti amianto compatto (come tetti in eternit o tubazioni).
  • Categoria 10B: Bonifica di beni contenenti amianto friabile (come materiali polverizzati o deteriorati che rilasciano fibre nell’aria).

2. Certificazione SOA (Società Organismo di Attestazione)

Questa certificazione è necessaria per le aziende che partecipano a gare d’appalto per lavori pubblici. Certifica che l’azienda è idonea a realizzare lavori di bonifica e smaltimento amianto per enti pubblici e che ha le risorse tecniche ed economiche per farlo.

3. Autorizzazione per il Trasporto dei Rifiuti Pericolosi

L’azienda deve essere autorizzata al trasporto di rifiuti pericolosi, come l’amianto, da parte dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali (Categoria 5). Questa autorizzazione garantisce che l’azienda possa gestire correttamente il trasporto e lo smaltimento in discariche autorizzate.

4. Piano Operativo di Sicurezza (POS)

Prima di ogni intervento di rimozione amianto, l’azienda deve redigere un Piano Operativo di Sicurezza (POS), che descrive nel dettaglio le modalità di lavoro, le attrezzature utilizzate, i rischi associati e le misure di sicurezza adottate per proteggere i lavoratori e i residenti.

5. Formazione degli Operatori

Gli operatori che lavorano con l’amianto devono aver seguito corsi di formazione specifici, riconosciuti dalle autorità competenti. Questi corsi riguardano la sicurezza, le procedure di bonifica e le tecniche di rimozione per ridurre al minimo il rischio di esposizione alle fibre di amianto.

6. Certificazione di Qualità ISO 9001

Anche se non obbligatoria, questa certificazione attesta che l’azienda segue standard di qualità elevati nella gestione dei propri servizi. Un’azienda certificata ISO 9001 garantisce che i suoi processi siano ottimizzati e controllati, riducendo il rischio di errori e aumentando l’efficacia degli interventi.

7. Certificazione Ambientale ISO 14001

Questa certificazione dimostra che l’azienda gestisce i suoi interventi in modo responsabile dal punto di vista ambientale. La ISO 14001 indica che l’azienda ha implementato un sistema di gestione ambientale per minimizzare l’impatto ecologico delle sue attività di bonifica e smaltimento.

Queste certificazioni garantiscono che l’azienda operi in conformità con le leggi, offrendo un servizio sicuro e professionale per il smaltimento amianto a Roma. Prima di affidarsi a un’azienda per la bonifica dell’amianto, è importante verificare che possieda tutte queste autorizzazioni e certificazioni.

Cosa succede se l’amianto non viene rimosso?

Se l’amianto non viene rimosso o gestito correttamente, può comportare gravi rischi per la salute pubblica e danni all’ambiente. Ecco cosa succede se l’amianto non viene rimosso o lasciato in uno stato di degrado:

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1. Rischio per la salute

L’amianto è pericoloso principalmente perché le sue fibre microscopiche, quando danneggiate o disturbate, possono essere rilasciate nell’aria. Se inalate, queste fibre si depositano nei polmoni e possono causare gravi malattie, tra cui:

  • Asbestosi: Una malattia polmonare cronica che causa cicatrici nei tessuti polmonari, riducendo la capacità respiratoria.
  • Mesotelioma: Un tumore raro ma molto aggressivo che colpisce il rivestimento di polmoni, cuore o addome. È strettamente legato all’esposizione all’amianto.
  • Cancro ai polmoni: L’esposizione all’amianto è una delle cause principali di tumore ai polmoni, specialmente nei fumatori.
  • Placche pleuriche: L’amianto può causare ispessimenti o calcificazioni del tessuto che riveste i polmoni.

2. Degrado strutturale

L’amianto è stato utilizzato in molti materiali da costruzione, come lastre di copertura e pavimenti. Se questi materiali si deteriorano, la struttura può diventare instabile e pericolosa. Il danneggiamento delle coperture in amianto, come i tetti in eternit, espone l’amianto all’ambiente, aumentando il rischio di dispersione di fibre.

3. Contaminazione ambientale

Quando l’amianto non viene rimosso, può contaminare l’ambiente circostante, specialmente se si trova all’aperto o in aree esposte agli agenti atmosferici. Le piogge, il vento o l’erosione naturale possono favorire la dispersione delle fibre, contaminando il suolo, l’acqua e l’aria. Questa contaminazione può colpire non solo gli edifici circostanti, ma anche le persone che vivono o lavorano nelle vicinanze.

4. Responsabilità legale e sanzioni

In Italia, la mancata gestione o rimozione dell’amianto è un’infrazione delle normative sulla salute e la sicurezza. I proprietari di edifici che contengono amianto e non ne garantiscono la bonifica possono essere soggetti a pesanti sanzioni amministrative e legali. Le leggi impongono che chiunque sia responsabile della presenza di amianto prenda provvedimenti per rimuoverlo o metterlo in sicurezza, per evitare il rischio di esposizione.

5. Devalorizzazione della proprietà

La presenza di amianto in una proprietà può ridurne notevolmente il valore di mercato. Gli acquirenti sono spesso riluttanti ad acquistare edifici con amianto, poiché sanno di dover affrontare costi elevati per la bonifica e lo smaltimento sicuro. Se l’amianto non viene rimosso, questo può rendere difficile vendere o affittare la proprietà.

6. Danni alla reputazione aziendale

Per le aziende e le industrie, non affrontare il problema dell’amianto può avere un impatto negativo sulla reputazione. I dipendenti, i clienti e i partner commerciali potrebbero percepire l’azienda come irresponsabile nei confronti della salute e della sicurezza, compromettendo l’immagine aziendale.

7. Obbligo di monitoraggio costante

Se l’amianto non viene rimosso ma è ritenuto in buone condizioni, le normative richiedono che venga regolarmente monitorato. Questo implica un costo aggiuntivo per le ispezioni periodiche, per verificare che il materiale non sia diventato pericoloso nel tempo.

In sintesi, se l’amianto non viene rimosso, i rischi per la salute delle persone e per l’ambiente aumentano considerevolmente. Inoltre, ci sono conseguenze legali, economiche e strutturali per chi non adotta le misure necessarie per gestire correttamente questo materiale pericoloso.

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